Storia

La nostra visione

Il marchio è stato creato dalla famiglia Caputo che opera a Venezia da oltre un secolo e la cui casa è costruita sulle fondamenta dell’antica casa della famiglia di viaggiatori Polo dalla quale proviene Marco Polo.
Negli ultimi anni, sulle orme di Marco Polo, abbiamo creato un’azienda con il desiderio di offrire prodotti con la migliore qualità presente sul mercato, con un design Made in Italy e la squisita manodopera delle terre scoperte dal antico mercante veneziano.
Si narra che Marco Polo abbia scoperto nel XIII secolo, all’interno di alcune grotte in Mongolia, delle rappresentazioni di capre selvatiche addomesticate dall’uomo. È dunque probabile che, già in tempi molto lontani, dei pastori abbiano allevato queste capre capaci di fornire una lana particolarmente calda, una vera benedizione in quelle regioni dall’inverno particolarmente rigido.
Soltanto nel XIX secolo l’Europa scoprirà, strabiliata, questa preziosa lana che prenderà il nome di kasmir. Gli altipiani del Ladakh e del Tibet nell’Himalaya sono le regioni dell’autentica lana di cashmere, dove, ad un’altitudine media di 4000 metri vive la Capra Hircus, animale oggi addomesticato, che, per affrontare il lungo inverno, della durata di sei mesi, e per sopportare temperature che raggiungono anche i -40°C, questo animale è ricoperto da uno spesso vello di lana formato da lunghi e fini peli. Da questo animale, la cui taglia si situa tra la capra domestica europea e la capra nana, proviene questa lana straordinaria che ha reso il termine “kashmir” famoso in tutto il mondo.
La parte più sottile della peluria, presente nel sottomantello, prende il nome di “duvet”, ed ha una particolarità rispetto a qualsiasi altra fibre animale: termoregolare il corpo dell’animale rispetto all’ambiente circostante, proteggendo così dalla basse temperature la Capra Hircus in natura e, ovviamente, l’uomo che ne indossa la sua lana.
La pashmina: in persiano pashm significa lana, è un prodotto tessile molto pregiato, ottenuto utilizzando la tosa del pelo sottovello nella zona del collo dell’animale che vive sulla catena dell’Himalaya tra Nepal, Pakistan e nord dell’India.

Caputo Cashmere
Caputo Cashmere

La “raccolta” del Cashmere

In Primavera, quando le temperature si alzano, la capra perde una parte dei suoi pelo, è in questo periodo che si può raccogliere la preziosa lana. La raccolta del cashmere può essere effettuata in due modi, a seconda che le capre siano ancora selvatiche, principalmente nella regione dell’Himalaya, o addomesticate, soprattutto in Mongolia. Nell’Himalaya, si procede secondo un metodo totalmente artigianale ed ecologico: quando le temperature si alzano, l’animale, che non ha più bisogno del manto invernale, si strofina contro rocce e arbusti per accelerare la sua muta, lasciando impigliati molti ciuffi del proprio pelo. I locali percorrono la montagna in lungo e in largo per raccogliere la lanugine che la capra Hircus lascia durante la sua muta. Un singolo animale produce all’incirca 100 grammi di cashmere utilizzabile, quindi, per la realizzazione di un pull, è necessaria la lana di un numero compreso tra le 2 fino a alle 6 capre.

La Mongolia è un’immensa regione, arida e desertica, la meno densamente popolata del pianeta, che è di fatto divisa in due paesi: la Mongolia propriamente detta “Mongolia Interna” e la Mongolia esterna. L’intera nazione è una “regione autonoma cinese”, nella quale vive tra il 70 e l’80 % della popolazione mondiale di Capra Hircus. L’allevamento è, al giorno d’oggi, molto artigianale e contribuisce in maniera determinante al sostentamento di una popolazione rurale tradizionale.

Perché “kashmir”, se la materia non proviene dalla regione del Kashmir?

Semplicemente perché è inizialmente nella regione del Kashmir (India), che venne sviluppata la lavorazione della preziosa lana, la quale percorreva in seguito la via della seta. Il nome della regione è così diventato il nome generico del tessuto. Da allora le cose sono cambiate, la produzione indiana, che non ha saputo evolversi, si è considerevolmente marginalizzata, anche se la maggior parte dei viaggiatori che si recano in India continuano a portare come souvenir dei “Pashmina” spesso pagati pochi dollari, ma che saranno in realtà composti al 100% da viscosa: l’autentico kashmir e’ pregiato e costoso in qualunque paese lo si acquisti.
La scelta Caputo è utilizzare la fibra pura, morbida, setosa e vellutata del 100% cachemire che offre una sensazione di conforto, calore e protezione in tutte le stagioni. Tutti nostri capi sono disponibili in questo shop e puoi acquistarli on-line direttamente da casa tua, ed entro pochi giorni dall’ordine il prodotto ti verrà comodamente consegnato proprio a casa tua, oppure puoi toccare con mano la qualità dei nostri prodotti presso il nostro Store di San Martino al Tagliamento.